L'atto notorio, chiamato anche atto di notorietà o attestazione giurata, è in estrema sintesi una dichiarazione scritta resa davanti a un pubblico ufficiale, uno strumento che la legge mette a disposizione, o richiede, in svariate occasioni.
In questo breve articolo cercheremo di approfondire la natura di questo strumento e le sue caratteristiche, nonché i suoi scopi e le modalità con le quali si può attuare.
Secondo ciò che abbiamo brevemente accennato nelle prime righe del nostro scritto, si tratta di un atto pubblico, una dichiarazione giurata che viene espressa di fronte a un pubblico ufficiale (vedremo più avanti di chi si tratta esattamente) e che deve sottostare a precise formalità.
È importante sottolineare prima di tutto che il pubblico ufficiale non ha alcun obbligo di verificare la veridicità di quanto sostenuto dal dichiarante, perciò l'atto notorio costituisce prova legale soltanto della provenienza della dichiarazione, non del suo contenuto.
Vediamo brevemente quali sono gli aspetti peculiari necessari alla stipula di un tale atto:
Quali sono invece i requisiti che devono avere i testimoni, chiamati anche attestanti? Essi devono:
La procedura prevede inoltre che il pubblico ufficiale chiamato alla stipula dell'atto notorio informi deponente (ovvero la persona che intende effettuare la dichiarazione oggetto dell'atto) e attestanti (o testimoni) delle conseguenze penali legate a dichiarazioni false o volutamente incomplete o reticenti.
Infatti dichiarazione e testimonianze vengono rese sotto giuramento, e ciò comporta l'obbligo di dire la verità.
Questo è il motivo per cui è previsto l'utilizzo di una formula giuridica precisa, legata al giuramento (che non è peculiare del solo atto notorio): “Consapevole della responsabilità morale e giuridica che mi assumo con la mia deposizione, mi impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza”.
Come abbiamo brevemente segnalato all'inizio dell'articolo – e inserito tra i requisiti primari – è necessaria la presenza di un pubblico ufficiale abilitato per legge.
L'atto notorio può essere dunque redatto da:
È opportuno segnalare, però, che la giurisprudenza presenta opinioni contrastanti in merito all'ultima figura citata nel nostro elenco.
Ciò è dovuto al fatto che l'idoneità di un sindaco alla stipula di un atto notorio ha basi legali molto fragili, fondate in pratica su due soli articoli (107 e 109) del Testo Unico degli Enti Locali (Decreto legislativo 267/2000).
Ci pare quindi più sensato e prudente che, in caso di bisogno, la scelta ricada su una delle altre due personalità previste dal''ordinamento giuridico italiano.
Si tratta in pratica di uno strumento utile ad attestare situazioni, accadimenti o stati e qualità personali.
Uno degli esempi più comuni è l'atto notorio legato alla successione ereditaria, che accerta la natura di eredi del defunto dei beneficiari, oppure la consistenza economica del patrimonio ereditario. Si può inoltre utilizzare per dichiarare di essere proprietari di un bene, mobile o immobile.
L'iter e le spese variano a seconda del percorso prescelto.
Se si decide di optare per il Tribunale bisogna rivolgersi alla Cancelleria della Volontaria Giurisdizione e prendere appuntamento (in molti casi è possibile fare la richiesta online tramite il sito del Tribunale scelto).
È buona norma anche chiedere informazioni precise circa il valore delle marche da bollo richieste e le modalità dei pagamenti, perché sono dati che possono variare nel tempo.
A Milano, per esempio, i corrispettivi relativi al ritiro dell'atto notorio richiesto vanno conferiti non più tramite marca da bollo ma mediante pagamento telematico (PagoPA).
Comunque, in via generale il costo per ogni copia conforme all'originale consiste in una marca da bollo da 16 euro.
Per il ritiro del documento si pagano 11,80 euro se non si ha urgenza (la consegna può avvenire da tre a sette giorni dalla richiesta) e 35,40 euro per il ritiro immediato.
Se invece si sceglie di rivolgersi a un notaio, basterà chiedere un preventivo (per esempio sfruttando gli appositi moduli presenti sulla piattaforma) e poi fissare un appuntamento.
Esistono casi in cui non è necessario optare per un vero e proprio atto notorio.
Il Decreto presidenziale n. 445 del 28 dicembre 2000 ha infatti stabilito che, nei rapporti con la Pubblica Amministrazione (PA), con i gestori dei servizi pubblici e con i privati che la accettano, si può ricorrere alla cosiddetta dichiarazione sostituiva per certificare fatti o stati personali o titoli di studio o di servizio conservati dai privati cittadini.
Si tratta di un documento redatto direttamente dall'interessato in carta libera: se viene indirizzato a un ufficio di PA non necessita di firma autenticata, ma basta allegare la copia di un documento di identità valido oppure può essere firmato davanti al responsabile dell'ufficio che lo ha richiesto.
Nei casi previsti dalla legge la PA non può rifiutarsi di accettare la dichiarazione sostitutiva di atto notorio, mentre i privati (per i quali sono necessari sia la firma autenticata sia una marca da bollo) possono farlo.
Vediamo un breve esempio di come va redatta tale dichiarazione:
Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà (Art. 47 DPR n. 445 del 28 dicembre 2000).
Io sottoscritto [nome e cognome], nato a [luogo], il [data], residente a [indirizzo completo], [codice fiscale], consapevole delle sanzioni richiamate dall’art. 76 DPR n. 445 del 28 dicembre 2000 sulla responsabilità penale dovute a dichiarazioni non veritiere, ai sensi e per effetti della legge stessa, sotto la mia personale responsabilità dichiaro e sottoscrivo [oggetto della dichiarazione].
Luogo e data
Firma leggibile