Il fondo fiduciario vivente può essere una tipologia di fondo fiduciario, oppure semplicemente un fondo fiduciario istituito mentre il disponente è ancora in vita.

Esso può rivelarsi un ottimo strumento atto a proteggere e tutelare un patrimonio e può essere usato – come spesso avviene – per procedere in modo sicuro alla trasmissione di un business familiare agli eredi.

In questo articolo, dunque, esamineremo brevemente cosa è un fondo fiduciario, come funziona e quali vantaggi può offrire.

Il fondo fiduciario: uno strumento utile

Di cosa si tratta? Di un istituto giuridico di origine anglosassone che prevede che alcuni beni – mobili e/o immobili – di un beneficiario (o di un gruppo di beneficiari) vengano affidati in gestione a un amministratore fiduciario.

Quest'ultimo – che viene denominato anche trustee – si occupa di investire i fondi e ne distribuisce i profitti in modo conforme alla volontà di colui che ha disposto il fondo.

L'amministratore di un fondo fiduciario vivente è tenuto a proteggere gli interessi di chi l'ha nominato, perciò gli viene richiesta la massima diligenza nel suo operato, che consiste anche nella presentazione delle dichiarazioni fiscali relative al fondo fiduciario e nella gestione di tutte le questioni amministrative ad esso correlate.

Come funziona e come si istituisce?

Il nostro ordinamento giuridico non prevede una disciplina specifica per nessuna tipologia di fondo fiduciario (e quindi nemmeno per il fondo fiduciario vivente), ma lo ritiene un istituto legittimo in base alla Convenzione dell'Aja del 1985.

La sua istituzione si configura come un atto tra vivi (ma il fondo può essere creato anche in seguito a un testamento) e viene perfezionata di fronte a un notaio tramite un atto pubblico.

Nell'atto istitutivo devono essere riportate alcune specifiche ben precise:

  • lo scopo del fondo fiduciario;
  • le sue modalità di gestione;
  • l'identità dei beneficiari;
  • l'identità dell'amministratore fiduciario;
  • la legge nazionale secondo la quale il fondo verrà disciplinato;
  • eventualmente l'identità di una persona di fiducia la cui mansione sarà quella di controllare le attività dell'amministratore.

Una volta portate a termine tutte le formalità di legge il disponente (colui che istituisce il fondo) provvede a trasferire all'amministratore i beni mobili o immobili o la somma di denaro oggetto del fondo fiduciario, affinché questi li gestisca secondo le modalità previste e per gli scopi stabiliti.

L'amministratore deve agire oculatamente, per esempio investendo le somme a lui affidate in azioni, obbligazioni, immobili o altre opzioni a sua disposizione, al fine di portare il fondo a generare un reddito e di far crescere a lungo termine il capitale iniziale.

Poiché uno degli obiettivi è proprio quello di creare un profitto per i beneficiari, nell'atto istitutivo saranno anche specificate le modalità con cui tali profitti saranno suddivisi e distribuiti ai beneficiari stessi.

Probabilmente una parte del reddito generato sarà anche accantonata dall'amministratore in vista di possibili ed eventuali emergenze.

fondo fiduciario vivente

Le tipologie più diffuse

Abbiamo detto che il fondo fiduciario vivente individua il fondo creato mentre il disponente è in vita, quindi si parla di atto tra vivi.

Ma abbiamo anche accennato al fatto che è così chiamata una delle tipologie disponibili (e andremo a esaminarla brevemente tra poco). Vediamo dunque quali sono i tipi più diffusi:

  • fondo fiduciario personale;
  • fondo fiduciario familiare;
  • fondo fiduciario aziendale;
  • fondo fiduciario per investimenti;
  • fondo fiduciario per beneficenza;
  • fondo fiduciario per istruzione;
  • fondo fiduciario per assistenza sanitaria;
  • fondo fiduciario vivente.

Il fondo fiduciario personale viene istituito dal disponente esclusivamente per le sue esigenze personali. In questo modo egli perde sì la proprietà dei beni, ma in quanto amministratore può gestirli, disporli e utilizzarli a suo vantaggio.

Il fondo tutela il patrimonio, per esempio, dai rischi connessi a un'attività imprenditoriale e, in caso il disponente abbia dei figli, questi possono essere nominati beneficiari in caso di sua morte.

Il fondo fiduciario familiare ha lo scopo di tutelare il patrimonio della famiglia in caso di divorzi, famiglie allargate con pessimi rapporti fra i membri o altre spiacevoli situazioni.

In pratica assicura una transizione graduale dei beni di generazione in generazione, riducendo i rischi di perdite e dispute.

Il fondo fiduciario aziendale può essere uno strumento utile al fine di tutelare le attività e il know-how di un'impresa e garantire il proseguimento delle attività anche in caso di eventi avversi.

Il fondo fiduciario per investimenti, lo dice il suo stesso nome, è un tipo di fondo che nasce per investire determinate cifre sulla base di un progetto preciso.

Il fondo fiduciario per beneficenza viene creato al fine di dare sostegno a particolari cause sociali o ad associazioni non profit, che riceveranno i profitti generati in quanto beneficiarie.

Anche lo scopo del fondo fiduciario per istruzione è piuttosto chiaro fin dalla sua definizione: il disponente può scegliere un istituto di formazione (per esempio un'università) o fondare un programma di borse di studio. I profitti saranno dunque devoluti a tali enti.

In caso di figli minori o di familiari portatori di disabilità può essere utile istituire un fondo fiduciario per assistenza sanitaria, finalizzato a garantire la tutela della salute di queste persone.

E siamo finalmente arrivati al caso del fondo fiduciario vivente, in quanto tipologia specifica.

Il fondo fiduciario vivente è un istituto piuttosto particolare che viene ovviamente creato, come dice il nome stesso, mentre il disponente è ancora in vita.

Di solito viene istituito con lo scopo di fare una donazione benefica significativa, senza che tale decisione penalizzi in modo grave il donatore dal punto di vista economico.

Con il fondo fiduciario vivente il disponente stabilisce di donare beni mobili o immobili o una sostanziosa cifra di denaro, nominando come beneficiario se stesso (oppure un'altra persona).

In questo modo perderà la proprietà dei beni in questione ma non rinuncerà al controllo su di essi e potrà ancora beneficiare del reddito da loro derivato.

In pratica il fondo fiduciario vivente consente di compiere “una buona azione” senza subire un contraccolpo economicamente ingente quando si è ancora in vita.

Alla morte del donatore esso si trasformerà in un fondo fiduciario tradizionale, i cui profitti verranno distribuiti ai beneficiari designati o devoluti per gli obiettivi specificati nell'atto istitutivo.

I vantaggi di un fondo fiduciario vivente

Alcuni sono già emersi nel corso della nostra breve trattazione.

Certamente creare un fondo fiduciario vivente consente di tutelare parte del patrimonio (sia esso familiare, aziendale o individuale) da eventuali e possibili eventi avversi, mantenendone però il controllo e potendo disporre dei proventi che tale patrimonio riesce a generare.

In secondo luogo, contrariamente a quanto avviene nel caso del fondo patrimoniale, colui che dispone l'istituzione del fondo fiduciario vivente può scegliere il beneficiario o i beneficiari.

Infine il patrimonio oggetto del fondo rimane completamente separato dai beni del trustee o amministratore fiduciario.

È vero che il patrimonio del fondo viene tenuto al riparo anche dalle pretese di eventuali creditori, a meno che esso non sia stato istituito proprio con l'intento di arginare le loro richieste.

In questo caso, infatti, se la causa non viene ritenuta meritoria, essi possono richiedere un'azione revocatoria ordinaria al fine di cancellare l'effetto di segregazione dei beni svolto dal trust ed eliminare la tutela sui beni che esso predispone.

 

 

 

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