Abbiamo visto in un precedente articolo come l’ordinamento italiano preveda alcune facilitazioni per chi acquista la cosiddetta “prima casa”, anche in relazione al mutuo eventualmente necessario per concludere la compravendita.
Ma per il mutuo seconda casa cosa stabilisce la legge? Esistono detrazioni o aiuti in questo caso?
Vediamo dunque di definire il significato fiscale e legale di una cosiddetta “seconda casa” e di stabilire se e come è possibile detrarre il mutuo a essa legato.
Quella che viene comunemente definita “prima casa” non è altro che l’abitazione principale, ovvero il luogo in cui risiede stabilmente il singolo o la famiglia che la possiede.
Certo, l’Agenzia delle Entrate stabilisce comunque alcuni parametri per quanto riguarda l’applicazione delle facilitazioni previste.
Infatti la cosiddetta “prima casa”
Se l’immobile soddisfa tutti questi requisiti è possibile acquistarlo con notevoli detrazioni.
Naturalmente, se la casa o l’appartamento non appartiene alla categoria così delineata, può essere definito come “seconda casa”.
Ciò significa che è stato acquistato come investimento, o come abitazione in cui si risiede solo per poco tempo all’anno (pensiamo per esempio a un appartamento sito in un luogo di villeggiatura estiva).
Vuol dire anche che la compravendita non ha potuto beneficiare delle agevolazioni e che nemmeno il mutuo seconda casa potrà usufruirne.
Eccoci dunque al nocciolo economico della questione, se così possiamo definirlo.
Coloro che hanno intenzione di accedere a un mutuo seconda casa devono sapere che il “costo totale” dell’operazione sarà più elevato rispetto a un mutuo prima casa.
Alcuni parametri del mutuo seconda casa sono proprio diversi, come lo sono le imposte; per esempio:
Rimangono invece invariate le imposte catastale e ipotecaria, che ammontano a 50 euro ciascuna.
Arriviamo infine al nodo centrale che ci interessa.
Come abbiamo visto il mutuo seconda casa non è detraibile, a meno che non intervengano fattori ben precisi.
Infatti, per poter procedere a detrarre gli interessi passivi di un mutuo seconda casa deve verificarsi uno dei seguenti tre possibili scenari:
In questi casi la seconda casa può diventare a tutti gli effetti un’abitazione principale per quanto riguarda il fisco a patto che
Se tutti questi requisiti vengono rispettati, ecco che si possono portare in detrazione gli interessi passivi del mutuo seconda casa.
La detrazione interessi mutuo seconda casa prevede le stesse aliquote di quella stabilita per la prima casa, ovvero è consentita al 19 per cento, con una soglia massima di 4000 euro. Può essere comunicata all’Agenzia delle Entrate sia tramite il modello 730 sia tramite il Modello Unico.
Come abbiamo avuto occasione di vedere in questo breve articolo, di solito il mutuo seconda casa non prevede alcun tipo di facilitazioni.
In pratica è necessario che si verifichi nella vita di un individuo un cambiamento piuttosto netto, soprattutto dal punto di vista lavorativo o “geografico”, per poter usufruire di agevolazioni in merito.
Come sempre consigliamo di richiedere il parere di un esperto prima di muoversi, in modo da non trovarsi poi a gestire situazioni complicate, anche e soprattutto dal punto di vista fiscale.
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