Cosa ci spinge a pensare di istituire un’associazione?
In primo luogo, il desiderio di condividere un’idea, un progetto o una passione con altre persone che nutrono i nostri stessi interessi.
In secondo luogo, la possibilità di concretizzare quel progetto o quell’idea creando una realtà che focalizzi i nostri sforzi e ci permetta di entrare in contatto con altre realtà e magari di ottenere da loro un aiuto concreto.
Vediamo dunque cosa è un’associazione, quali sono le procedure da seguire per crearne una e a quali costi potremmo andare incontro per realizzare questo progetto.
L’associazione è un ente composto da diverse persone al fine di perseguire scopi di tipo sociale, o di volontariato o sportivo…
La sua caratteristica principale è quella di non perseguire alcun ritorno economico o lucrativo, per questo un’associazione è di per sé un ente senza scopo di lucro.
Una volta chiarito questo aspetto fondamentale, passiamo a esaminare brevemente le due tipologie che il nostro ordinamento giuridico consente in Italia.
Esistono due tipi di associazione:
Entrambe sono dotate di soggettività giuridica, ma solo le seconde possiedono anche la personalità giuridica.
Vediamo più nel dettaglio cosa questo significa e quali conseguenze comporta la scelta tra queste due possibilità.
Si tratta di un ente collettivo creato dalla stipula di un contratto tra i fondatori, contratto che viene definito atto costitutivo.
Tale contratto, tuttavia, non è vincolato a una forma particolare, infatti può costituirsi, per esempio, come semplice scrittura privata.
Abbiamo detto che è comunque dotata di soggettività giuridica, il che significa – secondo la Treccani – che è “un soggetto portatore di interessi giuridicamente tutelati”.
Ne deriva che un’associazione non riconosciuta può essere titolare di un immobile o di un conto corrente, eccetera.
Essa viene definita “non riconosciuta” perché non ha richiesto (o non ha ottenuto) il riconoscimento, dal quale discende l’ottenimento della personalità giuridica. Ciò comporta che non esiste una separazione totale fra il patrimonio sociale e quello degli associati.
Infatti, per i debiti dell’associazione risponde prima di tutto il fondo comune, in seconda battuta gli associati che hanno concretamente effettuato le operazioni in nome e per conto dell’associazione stessa, che viceversa non risponde per i debiti del singolo associato.
Per quanto riguarda invece il fondo comune, i singoli associati non possono chiederne la suddivisione, né la restituzione della loro quota o dei loro contributi in caso di recesso fino a che l’associazione ha vita.
Per costituire un’associazione non riconosciuta sono necessari i seguenti documenti:
I costi sono più contenuti rispetto a un ente riconosciuto, perché non prevedono l’onorario di un notaio ma soltanto:
Le prime differenze rispetto alla tipologia precedente sono l’obbligo di istituzione mediante atto pubblico e la necessità di iscrizione nel Registro delle persone giuridiche.
Per ottenere la personalità giuridica occorre presentare un’apposita domanda da depositare presso la Prefettura, come vedremo più avanti nel dettaglio.
Queste procedure sono necessarie al fine di ottenere la personalità giuridica, caratteristica che garantisce l’autonomia patrimoniale e la responsabilità limitata degli associati.
Cosa vuol dire? Che i singoli membri sono responsabili dei debiti dell’associazione solo nella misura delle loro quote associative e dei contributi versati, perciò un eventuale creditore potrà rivalersi sul patrimonio dell’associazione, ma non potrà toccare i beni personali degli associati.
Un’associazione riconosciuta presenta altri notevoli vantaggi, dal momento che ha facoltà di:
Naturalmente, a fronte di questi “privilegi”, viene richiesto il rispetto di norme precise per quanto riguarda organizzazione, amministrazione e rappresentanza, nonché statuto e finalità.
Si intuisce da quanto detto che i costi da sostenere per costituire un’associazione riconosciuta sono maggiori rispetto all’altra categoria, soprattutto per l’intervento del notaio.
L’onorario del professionista potrà variare considerevolmente a seconda del tipo anche di consulenza che gli viene richiesta e dalla natura e della caratteristiche dell'ente che si vuole costituire.
A questo proposito consigliamo di rivolgervi alla piattaforma di OK Notai per richiedere comodamente un preventivo, in modo da potersi muovere con cognizione di causa.
L’iter da seguire prevede diverse tappe, ovvero, per prima cosa, il rappresentante dell’associazione deve presentare la domanda alla Procura territorialmente competente, allegando copia autentica dell’atto costitutivo e dello statuto.
Naturalmente bisogna dimostrare di possedere i requisiti previsti dalla legge circa la regolamentazione dell’ente e il suo scopo, nonché allegare alla domanda la documentazione che certifica la consistenza del patrimonio dell’associazione.
La Procura rilascia di conseguenza una ricevuta che attesta la data di presentazione della domanda e, se tutto risulta in regola, provvede entro 120 giorni all’iscrizione.
In caso sia necessario integrare in qualche sua parte la documentazione presentata, la Procura deve notificarlo all’associazione entro 30 giorni dal ricevimento della domanda.
Istituire un'associazione, soprattutto una riconosciuta, richiede determinate formalità e comporta delle spese.
Tuttavia, soprattutto nel caso in cui vogliate e otteniate lo status di ente riconosciuto, potrete usufruire di numerosi vantaggi, sia economici (come la possibilità di chiedere contributi pubblici o godere di tariffe agevolate per molti servizi locali), sia sociali.
Potrete unire le forze con altre persone che inseguono gli stessi sogni o finalità e interfacciarvi con altre realtà, magari più grandi e più diffuse. Inoltre, grazie alla redazione dello statuto, potrete costruire un'associazione coerente e salda, che non si regge soltanto sulla passione o sulle possibilità di pochi entusiasti.