Esistono due grandi categorie di società commerciali, ovvero le società di persone e quelle di capitali; esse sono “identificate”, rispettivamente, dalla ragione sociale e dalla denominazione sociale. Secondo la Treccani si tratta in entrambi i casi di “elementi essenziali del contratto costitutivo di società [...] che indicano il 'nome' sotto cui essa svolge la propria attività”.

Cerchiamo dunque di capire a cosa serve la ragione sociale e quali sono le indicazioni del nostro ordinamento giuridico che bisogna seguire per poter dare un nome a un'impresa o a una ditta.

Ragione sociale: di cosa si tratta

In pratica è ciò che identifica nominalmente una società di persone; è composta dal nome seguito dall'acronimo che comunica la tipologia di società e viene inserita nel Registro delle Imprese. Un esempio di ragione sociale può essere il seguente: “Interventi edili di Mario Rossi S.n.c.”.

La ragione sociale deve dunque includere sempre l'indicazione del rapporto sociale (S.n.c., S.a.s., S.s.), per evidenziare immediatamente che si tratta di un'impresa collettiva, e il nome del titolare o quello di uno o più soci (se si tratta di una S.a.s. il nome deve appartenere a uno dei soci accomandatari; se invece è una S.s. può essere omesso, come vedremo in seguito).

Anche un privato può avere una ragione sociale – che deve contenere il suo nome, il suo cognome e, volendo, un nome di fantasia – se apre una ditta individuale iscrivendosi alla Camera di Commercio.

Differenze tra ragione sociale e denominazione sociale

Anche la denominazione sociale, come abbiamo visto brevemente in precedenza, rappresenta il nome di una società, ma in questo caso si tratta di una società di capitali (S.p.A., S.r.l., S.r.l.s.). 

Non è necessario che vengano indicati i nomi di uno o più soci, perché queste società, come abbiamo visto negli articoli ad esse dedicati, hanno una autonomia patrimoniale perfetta, quindi una responsabilità limitata, ovvero c'è una netta separazione tra il patrimonio dei soci e quello dell'azienda.

Nelle società di persone, invece, la situazione è diversa, poiché i soci sono illimitatamente responsabili. Ciò significa che gli eventuali terzi possono rivalersi sia sul patrimonio sociale sia su quello del singolo socio.

A causa di questa fondamentale differenza, quindi, per la denominazione di una società di capitali si può scegliere anche un nome di fantasia, purché seguito sempre dall'indicazione del rapporto sociale.

La ragione sociale a seconda della tipologia di società

In precedenza abbiamo citato molto velocemente alcune sigle, senza soffermarci sul loro significato, ma è venuto il momento di focalizzare la nostra attenzione sulle diverse tipologie di società di persone, che andremo a tratteggiare brevemente. Le categorie sono tre:

  • S.a.s.;
  • S.n.c.;
  • S.s.

La S.a.s. è una società in accomandita semplice: può esercitare attività sia commerciali sia non commerciali e la sua caratteristica principale è quella di avere due categorie di soci: gli accomandatari e gli accomandanti (articoli 2313-2324 del Codice Civile).

Gli accomandanti sono esclusi dalla gestione vera e propria della società e rispondono delle obbligazioni da essa contratte limitatamente alla quota loro conferita. Gli accomandatari, invece, sono di solito coloro ai quali è demandata l'amministrazione e la rappresentanza della società e rispondono solidalmente e illimitatamente per le obbligazioni sociali.

Nella ragione sociale di una S.a.s., perciò, verrà inserito il nome di uno dei soci accomandatari.

La S.n.c. è una società in nome collettivo: di solito è di piccole o medie dimensioni, esercita attività commerciali e tutti i suoi soci rispondono solidalmente, illimitatamente e personalmente per le obbligazioni sociali (articolo 2291 del Codice Civile).

La ragione sociale di questo tipo di società deve comprendere il nome di uno o più soci.

La S.s., invece, è una società semplice: non può essere utilizzata per condurre un'attività commerciale, ma solo una economica (perciò non è soggetta a fallimento); anche in questo caso la responsabilità dei soci è illimitata e solidale (articoli 2251-2290 del Codice Civile).

Questo è l'unico caso in cui nella ragione sociale può non comparire il nome di un socio.

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Come scegliere la ragione sociale

L'ordinamento giuridico italiano detta tre princìpi che vanno rispettati nella scelta del nome di una nuova società:

  • principio di verità (articolo 2563 del Codice Civile): il nome della società deve contenere il cognome o la sigla dell'imprenditore e non creare confusione sulle caratteristiche dell'attività che svolge;
  • principio di novità (articolo 2564 del Codice Civile): il nome deve individuare e caratterizzare in mondo univoco la società, distinguendola dalle altre presenti sul mercato, ovvero nello stesso settore e/o territorio.

È possibile fare riferimento alla banca dati del Registro delle Imprese per assicurarsi tramite una ricerca di rispettare il secondo principio (vedremo più avanti cosa può succedere in caso contrario).

Resta inteso che non è possibile scegliere parole ritenute volgari oppure offensive.

Cosa succede in caso di omonimia?

Come abbiamo appena visto, il principio di novità impone alle società di essere riconoscibili, senza che possano sorgere dubbi o fraintendimenti, quando occupano lo stesso territorio o lavorano nello stesso settore. Ovvero quando sono concorrenti o potenzialmente concorrenti.

Questo principio va a tutelare certamente il consumatore e gli eventuali creditori, ma un nome che genera confusione può ledere anche gli affari di una ditta.

Se per esempio ci fossero due società affini, che agiscono cioè nello stesso campo commerciale, oppure nella stessa area geografica, con la stessa identica ragione o denominazione sociale, quella che ha registrato per prima il proprio nome potrebbe appellarsi al giudice perché la società omonima più recente sia costretta a rimuovere o modificare il suo nome.

Attenzione anche quando l'omonimia sembra “forzata” dalle circostanze, ovvero quando è il cognome del socio o dell'imprenditore, nei casi in cui questo deve essere necessariamente inserito nella ragione sociale, a dare adito a possibili confusioni.

Nemmeno in questi casi la legge ammette la legittimità di simili situazioni perciò, per prevenire possibili e sgradevoli incidenti futuri, è sempre bene fare una accurata ricerca e scegliere con attenzione la ragione sociale, magari cercando di integrarla in qualche modo per differenziarla dai potenziali concorrenti già presenti sul mercato.

Quanto qui pubblicato non può in alcun modo sostituire il parere personalizzato di un Professionista, potrebbe non essere adeguatamente aggiornato nel tempo e potrebbe comunque non essere applicabile al vostro caso. Vi invitiamo a rivolgervi ad un Notaio per l’analisi della vostra posizione e, qualora non lo facciate, il sito OkNotai non si assume alcuna responsabilità.

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