L'APE beniculturali non è altro che l'Attestato di prestazione energetica (APE) applicato a quegli immobili che sono sottoposti a vincolo culturale e/o paesaggistico.
Si tratta dunque di una casistica molto particolare e vale la pena di scoprire come funziona.
L'inquinamento e le difficoltà legate al procacciamento delle risorse sono ormai problemi che hanno raggiunto un livello planetario e, come tali, necessitano di un'attenzione globale.
Una delle strade che è possibile percorrere per contrastare l'aggravarsi della situazione è quella del risparmio sui consumi, direttamente collegati all'inquinamento e al consumo energetico.
L'Attestato di prestazione energetica rende evidenti le proprietà e le eventuali mancanze di un'abitazione o comunque di un immobile.
Quindi non solo coloro che sono interessati ad acquistarlo o ad affittarlo saranno così in grado di farsi un'idea dell'energia necessaria per riscaldarlo o raffreddarlo, per esempio, ma i proprietari o comunque i responsabili saranno consapevoli dei punti sui quali è possibile intervenire apportando migliorie.
L'APE beniculturali si inserisce dunque in questo panorama ed è dedicato a una categoria particolare di beni.
Abbiamo visto in un precedente articolo che nel 2009 è stato introdotto l'obbligo di fornire l'Attestato di prestazione energetica, ovvero di dimostrare la classe energetica dell'immobile, in caso di compravendite o locazioni immobiliari.
Nel 2013 anche il settore particolare dei beni immobili sottoposti a vincolo culturale o paesaggistico ha visto la sostituzione del precedente ACE (Attestato di certificazione energetica) con il moderno APE beniculturali.
Ma cosa significa sottoporre un immobile a un vincolo paesaggistico o culturale?
Partiamo dall'inizio. Il Codice dei Beni culturali e Paesaggistici raccoglie le norme relative alla tutela, alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio culturale italiano.
Esso distingue due grandi macrocategorie: beni culturali e beni paesaggistici. Si tratta di angoli e/o strutture del nostro territorio nazionale che spiccano sugli altri per determinate caratteristiche.
I beni culturali sono costituiti da edifici, monumenti, luoghi e simili che rivestono un interesse storico, architettonico, archeologico o etnoantropologico rilevante.
I beni paesaggistici sono rappresentati da tutte quelle aree (parchi, riserve, ville, aree naturali...) che presentano invece un importante interesse naturalistico.
Il vincolo, conseguenza di un decreto emanato direttamente dal Ministero per i Beni culturali, tutela e protegge tali ambienti, tanto che ogni modifica – dalla più invasiva alla più insignificante – non può essere apportata senza aver prima ottenuto il benestare della Soprintendenza o l'autorizzazione dell'autorità preposta.
Non solo i beni vincolati non possono essere distrutti o danneggiati, ma non possono nemmeno essere adibiti a usi non compatibili con il loro carattere storico, artistico eccetera.
Nel novero di tali beni rientrano immobili appartenenti allo Stato, alle Regioni o anche a privati e l'APE beniculturali è stato reso obbligatorio per tutti i trasferimenti a carattere oneroso o gratuito che hanno per oggetto tali categorie.
Per prima cosa bisogna contattare un tecnico specializzato, abilitato alla progettazione di edifici e impianti e accreditato come certificatore energetico presso la Regione di competenza.
Questi effettuerà prima di tutto un'analisi energetica dell'intero immobile, dedicando particolare attenzione agli impianti (idraulico, di condizionamento, di riscaldamento...) e agli infissi.
Poi, tramite software specifici e criteri di valutazione stabiliti per legge, rilascerà un'apposita targa energetica, posizionando l'immobile su una scala che va da A a G.
Infine l'attestato, corredato da una copia del libretto di impianto, va inviato entro 15 giorni dal rilascio alla Regione territorialmente competente.
L'APE beniculturali ha una validità di dieci anni ma, naturalmente, va aggiornato in caso di modifiche agli impianti.
Tenete presente che le variabili che influiscono sul costo dell'APE beniculturali sono molteplici: dalle dimensioni dell'edificio alle sue condizioni, alla sua collocazione geografica.
Le tariffe non sono fisse, quindi è consigliabile richiedere diversi preventivi per poi valutare come procedere nel migliore dei modi a seconda delle proprie esigenze e necessità.
Si tratta comunque di una spesa detraibile fino al 65 per cento dall'Irpef.