La locuzione “holding company” (in breve “holding”) individua una società finanziaria (detta anche “società madre” o “parent company”) che detiene in parte o in toto il capitale di altre imprese (chiamate a loro volta “società figlie” o “subsidiaries”) e ne controlla la gestione finanziaria, commerciale e industriale.
Ciò può avvenire, naturalmente, grazie al possesso di partecipazioni o quote delle società controllate, o tramite un contratto che instauri un rapporto di subordinazione.
Ne esistono diversi tipi, che differiscono per funzionamento e/o strategie:
La prima tipologia non prevede lo svolgimento di alcuna attività commerciale o produttiva; alla holding finanziaria, infatti, spettano il controllo e il coordinamento delle società figlie che possono, queste sì, occuparsi di scambi di beni o servizi o di produzione.
Il secondo modello è antitetico al precedente e la società in oggetto svolge attività di vario genere, sia a livello di controllo e coordinamento, sia a livello di produzione o commercio.
La terza tipologia individua una holding (pura o mista) che possiede abbastanza quote di partecipazione in altre imprese da poterle controllare.
Il quarto modello non ha bisogno di particolari spiegazioni perché è la sua stessa denominazione a illustrare il suo tratto principale: è controllata da persone che appartengono alla stessa famiglia. Ne è un esempio tipico la Fininvest.
Le holding settoriali, infine, sono quelle che controllano imprese le cui attività sono complementari tra loro, in modo da sfruttare le sinergie interne grazie a un'interdipendenza strategica.
Si tratta di una tipologia che offre diversi vantaggi, sotto molteplici punti di vista: fiscale, organizzativo, finanziario e commerciale.
Innanzitutto pensiamo a come il raggruppamento abbia ricadute positive su tutto ciò che concerne la gestione e l'organizzazione interna: per esempio si possono accentrare funzioni e uffici comuni a tutte le società del gruppo, in modo da non avere “doppioni” e snellire le procedure.
Sicuramente un unico ufficio vendite o una sola struttura dedicata alle risorse umane, per esempio, possono contribuire a diminuire i costi e a razionalizzare le operazioni.
Inoltre la società capogruppo può rivestire il ruolo di mediatrice, al fine di prevenire o risolvere velocemente gli eventuali contrasti che possono sorgere tra le controllate.
I vantaggi fiscali non sono da sottovalutare: pensiamo per esempio alla tassazione agevolata sui dividendi; al cosiddetto regime del consolidato fiscale o IVA di gruppo; alla possibilità di sfruttare i finanziamenti infragruppo; alla detassazione delle plusvalenze generate dalla cessione di partecipazioni (solitamente tra società controllate e holding).
Per quanto riguarda il consolidato fiscale e l'IVA di gruppo, si tratta in breve di strumenti che consentono alle diverse società raggruppate di agire come se fossero una sola, sia in merito alla tassazione sia in relazione al pagamento dell'IVA. Ciò significa non solo snellire e velocizzare le procedure; vuol dire anche che saranno soggette a tassazione soltanto le operazioni condotte con imprese esterne al gruppo.
Un'altra possibilità molto interessante dal punto di vista finanziario è l'accentramento dei flussi di tutte le imprese del gruppo, che consente di ridurre gli squilibri dovuti alle diverse situazioni di attività o passività presentate dalle diverse società. Tale opzione viene indicata con la locuzione inglese “cash pooling”.
Un'altra caratteristica positiva è rappresentata dal fatto che le holding permettono di proteggere il patrimonio familiare sia da attacchi esterni sia da eventuali comportamenti illeciti o fraudolenti di amministratori e/o soci.
Dopo aver tratteggiato brevemente quali vantaggi può presentare una tale struttura nei diversi campi, diamo uno sguardo ai requisiti necessari per costituire una holding e quale iter bisogna seguire.
La capogruppo deve fondamentalmente sottostare a quattro condizioni:
La holding va costituita tramite un atto pubblico redatto da un notaio e può assumere qualsiasi forma giuridica sociale, dalla Società per azioni (S.p.A.) alla Società semplice (S.s.).
In sintesi la costituzione di una holding può rivelarsi una buona strategia, come abbiamo visto, sia in termini di tassazione sia in termini di distribuzione degli utili e di organizzazione interna.
Non va poi sottovalutato il fatto che si presenti come lo strumento ideale qualora sia necessario pianificare il passaggio generazionale di una società. La consulenza di un notaio esperto sarà preziosa nel processo di scelta strategica.
Un breve cenno alla possibilità di costituire la holding all'estero: paesi stranieri come il Lussemburgo e, sebbene in misura minore, la Svizzera offrono numerose agevolazioni ed esenzioni in campo fiscale a fronte di alcune condizioni. Anche la localizzazione della sede della capogruppo è quindi un argomento da analizzare in modo approfondito prima della costituzione.
