La divisione dei beni è una delle opzioni che i coniugi possono scegliere per quanto riguarda il regime patrimoniale della coppia.

In questo articolo vedremo quali sono le caratteristiche che la differenziano dal regime di comunione dei bene e cosa succede nel caso in cui la coppia decida di separarsi o divorziare.

Divisione dei beni: come funziona

In seguito alle riforme che hanno coinvolto il settore del diritto di famiglia intorno alla metà degli anni Settanta, oggi la comunione dei beni è il regime patrimoniale ordinario che la normativa prevede per le coppie che si sposano.

Ciò significa che – a meno di un'esplicita richiesta dei coniugi, come vedremo in seguito – i beni cadranno “automaticamente” in comunione.

Il regime di comunione prevede dunque che ogni bene acquistato dai partner dopo la celebrazione delle nozze entri a far parte del patrimonio comune della coppia, anche se è stato fatto da uno soltanto dei due.

Questo vale per tutta la durata del matrimonio.

Come abbiamo segnalato poc'anzi, è possibile fare una scelta diversa, optando per la divisione dei beni; i coniugi possono esercitare tale scelta sia prima o durante la celebrazione delle nozze, sia in un secondo momento.

Essi hanno quindi la possibilità di percorrere due strade:

  • la sottoscrizione di un atto davanti al notaio alla presenza di due testimoni prima delle nozze;
  • la comunicazione della propria scelta in tal senso durante la celebrazione delle stesse.

Nel secondo caso sarà compito del celebrante (se celebrazione religiosa) o dell'ufficiale di stato civile riportare tale volontà sull'atto di matrimonio.

Naturalmente i coniugi possono anche cambiare idea o magari hanno bisogno di modificare il loro stato patrimoniale perché uno dei due (se non entrambi) intraprende un'attività in proprio e intende quindi proteggere il patrimonio del partner.

In questa evenienza essi possono esercitare il loro diritto tramite un atto pubblico di fronte a un notaio e alla presenza di due testimoni.

Qualora si decida di passare dal regime di divisione dei beni a quello di comunione la faccenda non presenta difficoltà alcuna. In caso contrario, poiché sarà necessario individuare tutti i beni che appartengono ai singoli coniugi, la procedura sarà un po' più impegnativa.

Scegliere il regime di separazione non significa, naturalmente, che i due non possano avere beni in comune. Anzi, tutto ciò che costruiscono insieme dopo le nozze sarà condiviso.

Se i coniugi acquistano insieme un appartamento, per esempio, e lo intestano a entrambi, ne saranno proprietari alla stessa maniera.

Se invece uno dei due decide di comprare qualcosa in via indipendente, quel bene sarà di sua esclusiva proprietà e potrà quindi disporne come più gli aggrada in qualsiasi momento, senza dover chiedere il parere o il consenso del partner.

divisione dei beni

Perché scegliere la divisione dei beni?

Benché esistano ancora persone che non vedono di buon occhio questo regime patrimoniale, sostenendo che sia un chiaro indice della mancanza di fiducia tra i coniugi, la divisione dei beni può essere un'ottima scelta in diverse situazioni.

Inoltre ogni coppia ha una propria storia e abitudini peculiari, e i partner hanno un proprio bagaglio di esperienze: essi quindi dovrebbero poter scegliere in piena libertà e consapevolezza il regime patrimoniale che meglio si confà alla loro situazione.

Detto questo è incontrovertibile che il regime di divisione dei beni risulti più flessibile, poiché permette ai partner di acquistare mantenendo quote separate (pensiamo per esempio a tutto ciò che riguarda il patrimonio immobiliare e alle facilitazioni previste dalla legge per la cosiddetta “prima casa”) e presenta alcuni vantaggi.

Uno dei più rilevanti è la protezione del patrimonio del partner in caso di debiti personali o fallimento di uno dei coniugi: i creditori di uno, infatti, potranno rivalersi sui suoi possedimenti, ma non su quelli del marito o della moglie.

Il regime di divisione dei beni non ha invece alcuna influenza sulle questioni ereditarie e non comporta penalizzazioni circa la pensione di reversibilità in caso di dipartita di uno dei due coniugi.

Divisione dei beni e divorzio e/o separazione

Il fatto che i coniugi decidano di mantenere separati i loro patrimoni presenta naturalmente alcuni vantaggi in caso di divorzio o di separazione.

Infatti, poiché qualsiasi bene posseduto prima delle nozze e/o acquisito separatamente durante il matrimonio rimane di proprietà del singolo coniuge, in caso di separazione o divorzio le cose possono essere decisamente più semplici.

Questo perché con la divisione dei beni ognuno resta proprietario dei propri possedimenti, è bene ribadirlo.

La parte che dovrà essere oggetto di accordo sarà quella che rientra nel cosiddetto patrimonio condiviso, che potrebbe essere rappresentato, per esempio, dall'abitazione familiare cointestata e/o dal conto corrente comune.

Non sempre i partner riescono a gestire la fine del rapporto mantenendo rapporti civili (e talune volte proprio non intendono farlo); a volte, e per diverse ragioni, non sono in grado di addivenire a un accordo.

Ecco allora che i divorziandi devono rivolgersi a un giudice che stabilisca come procedere. Che il regime patrimoniale scelto sia la comunione o la divisione dei beni, in caso di figli sarà il benessere di questi ultimi a essere prioritario per la corte.

È vero che in assenza di prole il proprietario esclusivo dell'abitazione familiare può ragionevolmente aspettarsi di ottenerla  (a meno che non intervengano gravi motivi che rendano impossibile l'allontanamento dell'ex coniuge).

Tuttavia, se la coppia ha dei figli minorenni o maggiorenni ma non autosufficienti, la casa verrà assegnata al genitore a cui essi verranno affidati, indipendentemente dal fatto che ne sia il proprietario oppure no.

Inoltre, se sull'abitazione grava un mutuo, a meno che il Tribunale non decida di intervenire – e può farlo se la situazione lo richiede –, la banca continuerà a considerare come debitore colui o colei che l'ha sottoscritto, che si tratti del singolo coniuge o della coppia, se cointestataria.

 

 

Quanto qui pubblicato non può in alcun modo sostituire il parere personalizzato di un Professionista, potrebbe non essere adeguatamente aggiornato nel tempo e potrebbe comunque non essere applicabile al vostro caso. Vi invitiamo a rivolgervi ad un Notaio per l’analisi della vostra posizione e, qualora non lo facciate, il sito OkNotai non si assume alcuna responsabilità.

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