Il mutuo ristrutturazione prima casa – lo dice la locuzione stessa – è un finanziamento che è possibile richiedere a un istituto di credito al fine di finanziare dei lavori che vadano a modificare l'interno, l'esterno (o entrambi) della propria abitazione principale.

Naturalmente per ottenerlo sarà necessario presentare documenti, incartamenti e preventivi e ottemperare a determinate condizioni. Vediamo brevemente come funziona.

Mutuo ristrutturazione: i documenti richiesti

Chiunque di voi abbia già affrontato l'iter per richiedere un mutuo sa che è una procedura che richiede diversi documenti e certificati, che l'istituto di credito esaminerà per decidere se procedere o meno all'erogazione del finanziamento e in quali termini.

Partiamo dall'inizio. Intanto per poter procedere con la richiesta il soggetto deve avere tre prerequisiti fondamentali:

  • essere maggiorenne;
  • avere un reddito;
  • non essere iscritto nel registro dei cattivi pagatori (CRIF).

La procedura prevede l'analisi dei documenti anagrafici e di quelli reddituali, al fine di stabilire identità e possibilità economiche dei candidati, e dei preventivi dei lavori, rilasciati dalle ditte.

I documenti anagrafici richiesti sono:

  • documento d’identità in corso di validità;
  • certificato di residenza;
  • stato di famiglia;
  • permesso di soggiorno (se non si è di nazionalità italiana).

I documenti reddituali variano a seconda che il richiedente sia un dipendente (pubblico o privato) o un pensionato oppure un lavoratore autonomo.

Nel primo caso (dipendente o pensionato) comprendono:

  • dichiarazione dei redditi;
  • attestato di servizio (se dipendenti della pubblica amministrazione);
  • copia delle ultime due buste paga o del cedolino della pensione;
  • Modello 730 e ultimo CU;
  • ultimo estratto conto.

Se il richiedente invece lavora in proprio (lavoratore autonomo o libero professionista) dovrà presentare:

  • eventuale iscrizione alla Camera di commercio o all’Albo;
  • ultime due dichiarazioni dei redditi e Modello F24;
  • estratti conti bancari;
  • eventuale copia del bilancio societario dell'anno precedente a quello della domanda.

Per quanto riguarda invece la documentazione relativa all'immobile, oltre alla planimetria catastale vanno consegnati alla banca anche altri incartamenti, e precisamente:

  • preventivi dell’impresa che effettuerà i lavori o di un professionista abilitato in caso di interventi di manutenzione ordinaria;
  • preventivi, progetto edilizio e autorizzazione edilizia rilasciata dal Comune, o denuncia di inizio attività (DIA)/segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) in caso di interventi di manutenzione straordinaria;
  • preventivi, permesso di costruire ed eventuale contributo di costruzione da pagare al Comune in caso di di interventi di ristrutturazione edilizia con grandi opere.

Importo massimo ed erogazione

Il mutuo ristrutturazione (prima o seconda casa) può avere una durata che va da un minimo di cinque anni a un massimo di trenta.

Essa è influenzata da diversi fattori, come la somma erogata, l'importo della rata, le consuetudini dell'istituto di credito prescelto, eccetera.

L'importo massimo va a coprire l'80 per cento del valore stimato che avrà l'immobile una volta conclusi i lavori di ristrutturazione.

La somma richiesta può essere erogata in un'unica soluzione oppure secondo la cosiddetta formula SAL (stato di avanzamento lavori).

La prima opzione è di solito applicata quando la ristrutturazione consiste in lavori minori di manutenzione ordinaria, come sostituzioni o riparazioni.

Nel caso in cui, invece, i progetti prevedano interventi più massicci di solito la banca preferirà imboccare la seconda strada, sbloccando le cifre via via necessarie per pagare i lavori già svolti, a fronte della presentazione della relativa fattura e dopo un sopralluogo.

Tale scelta è dettata naturalmente da questioni di sicurezza, se così vogliamo definirle.

In primo luogo le somme richieste vengono erogate man mano (quindi l'istituto di credito limita la propria esposizione) e poi vengono corrisposte dietro la presentazione della fattura, quindi non possono essere utilizzare per altre spese non previste dal mutuo ristrutturazione.

Nel corso del periodo dei lavori (che di solito non devono protrarsi per oltre i diciotto mesi) il mutuatario corrisponde alla banca una rata mensile pari a un dodicesimo dell'interesse annuo stabilito, calcolato sulla cifra effettivamente consegnata.

Una volta presentata la dichiarazione di fine lavori l'istituto di credito eroga l'ultima tranche a saldo e fa partire il vero e proprio piano di ammortamento del mutuo ristrutturazione.

mutuo ristrutturazione prima casa

 

Mutuo ristrutturazione prima casa: costi e detrazioni

Il mutuo ristrutturazione è una tipologia di mutuo perciò, esattamente come negli altri casi, va stipulato di fronte a un notaio.

Il professionista dovrà anche in questo caso eseguire i suoi controlli preliminari sulla documentazione presentata e sullo status dei richiedenti. Perciò nelle spese complessive andrà considerato anche il suo onorario.

È sempre una buona idea richiedere un preventivo, al fine di avere un'idea complessiva non solo dei costi della pratica in sé, ma anche delle imposte e delle possibili detrazioni previste dalla legge.

Dunque bisognerà preventivare, per cominciare:

  • onorario del notaio;
  • spese di istruttoria della banca;
  • costo della perizia dell'immobile da ristrutturare.

Nel caso di mutuo ristrutturazione prima casa l'aliquota dell'imposta da versare allo Stato corrisponde allo 0,25 per cento del valore del mutuo (sarebbe il due per cento in caso diverso da quello dell'abitazione principale).

Si possono inoltre detrarre gli interessi fino a un ammontare massimo di 4000 euro, a patto di spostare la residenza entro diciotto mesi dall'acquisto (questo è uno dei requisiti necessari per le agevolazioni legate alla “prima casa”).

È anche prevista una detrazione Irpef pari al 50 per cento della spesa, da suddividere in dieci rate di uguale importo, per una somma non superiore ai 96.000 euro totali.

Naturalmente per beneficiare di queste agevolazioni legate al mutuo ristrutturazione prima casa va conservata tutta la documentazione relativa agli interventi, che andrà poi consegnata al proprio commercialista di fiducia.

 

 

Quanto qui pubblicato non può in alcun modo sostituire il parere personalizzato di un Professionista, potrebbe non essere adeguatamente aggiornato nel tempo e potrebbe comunque non essere applicabile al vostro caso. Vi invitiamo a rivolgervi ad un Notaio per l’analisi della vostra posizione e, qualora non lo facciate, il sito OkNotai non si assume alcuna responsabilità.

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