La procura notarile è un atto che si rivela molto utile quando per qualche ragione siamo impossibilitati a presenziare alla conduzione o alla conclusione di un determinato affare.
Vedremo qui di seguito come funziona, a chi bisogna richiederla e quanto può venire a costare.
Questa denominazione viene applicata a un determinato atto la cui funzione è quella di conferire la rappresentanza a un determinato soggetto.
A quale scopo? Al fine di permettere a quest’ultimo di compiere un atto giuridico a nome di un’altra persona, ovvero quella che l’ha nominata nella procura.
La legge non impone al rappresentante così designato di fare esplicito atto di accettazione della procura.
In pratica possiamo vederla come una delega (sebbene questo termine debba essere limitato a incarichi relativi a determinate attività materiali e non giuridiche).
Come dicevamo, è molto utile qualora non sia possibile partecipare a un determinato atto, come la compravendita di un immobile, per esempio, o una trattativa.
Per esempio, quando un dipendente di un istituto di credito presenzia alla stipula di un contratto di compravendita immobiliare accompagnato dal mutuo, di solito è stato investito della rappresentanza mediante una procura notarile generica.
Infatti esiste più di un tipo di procura. Vediamo quali sono.
Esistono fondamentalmente tre tipi di procura notarile, ovvero:
La procura notarile generica permette al procuratore di compiere tutti gli atti di ordinaria e straordinaria amministrazione, ma limitatamente a uno specifico settore definito dal rappresentato.
Mediante l’atto di procura notarile generale, invece, il soggetto che la richiede autorizza la rappresentanza di tutti i suoi affari, quelli presenti e quelli futuri, per quanto riguarda sia l'ordinaria sia la straordinaria amministrazione.
Poiché si tratta di una delega di ampia portata, il nostro ordinamento giuridico dispone che
Il notaio dovrà dunque depositarne la copia originale e consegnare al cliente tutte le copie di cui questi possa avere bisogno.
La procura notarile speciale viene utilizzata per conferire la rappresentanza a un soggetto terzo solamente in relazione a un singolo atto giuridico o un determinato affare.
Essa viene spesso chiamata anche delega (sebbene, come abbiamo detto in precedenza, si tratti di una definizione erronea per gli atti giuridici) e la sua validità si esaurisce con l’atto specifico per il quale viene costituita.
A causa di tale sua caratteristica peculiare non necessita di essere registrata: basterà restituire al notaio la copia unica in originale, affinché non possa essere utilizzata di nuovo.
Per stipulare una procura notarile – lo dice il termine stesso, se vogliamo – bisogna recarsi da un notaio e presentare i seguenti documenti (se persone fisiche):
Nel caso l’atto coinvolga un cittadino extracomunitario, gli viene richiesta anche la fotocopia del permesso di soggiorno.
Qualora la richiesta provenga o coinvolga delle società, saranno necessari:
Nel documento il notaio deve specificare in maniera chiara e dettagliata quali sono i poteri che la procura notarile conferisce al procuratore o rappresentante.
In caso si tratti di una procura notarile speciale, deve inoltre indicare molto chiaramente qual è l’atto o il negozio che essa consente di svolgere per il rappresentato.
Ricordiamo brevemente che è persino possibile, in realtà, conferire una procura a voce o con una cosiddetta manifestazione tacita.
Tuttavia la legge impone che la procura assuma la forma dell’atto giuridico per la quale viene rilasciata, perciò dovrà essere notarile in tutti quei casi in cui l’azione per la quale viene conferita richieda un atto pubblico.
Partiamo dicendo che la procura notarile speciale, alla quale abbiamo dedicato un articolo specifico qualche tempo fa, essendo valida per un’unica operazione, è chiaramente meno costosa di quella generale.
Bisognerà mettere in conto l’onorario del notaio, la tassa d’archivio (che si aggira intorno ai 10 euro) e una marca da bollo da 16 euro ogni cento righe di testo.
Quando si parla invece di una procura notarile generale, le cose cambiano, sia per quanto riguarda l’onorario del pubblico ufficiale, sia per le imposte.
Dovremo dunque prendere in considerazione un’imposta di registro pari a circa 200 euro, un’imposta di bollo di 45 euro e una tassa d’archivio di 4,60 euro.
Se poi è necessaria la registrazione anche nel Registro delle Imprese, bisognerà calcolare i 200 euro dell’imposta di registro, un’imposta di bollo di 30 euro, 90 euro circa di diritti camerali più 65 euro per il Registro delle Imprese e 4,60 euro di tassa d’archivio.
Per quanto riguarda l’onorario del notaio, come sappiamo non esistono tariffe fisse e stabilite a priori.
L’ammontare sarà certamente in relazione alla complessità dell’atto.
Naturalmente il modo migliore di muoversi è quello di richiedere alcuni preventivi per farsi un’idea delle cifre necessarie e poi scegliere il professionista che più si confà alle proprie esigenze.