Chi ha intrapreso almeno una volta la procedura per la richiesta di un mutuo a un istituto di credito già conosce la presenza di questa tappa, la relazione notarile preliminare, anche nota come relazione ventennale o con l’acronimo RNP.

Vediamo di analizzare brevemente di cosa si tratta, perché viene richiesta al notaio e quale è l’iter che la caratterizza

Relazione notarile preliminare: cos’è

La relazione notarile preliminare o RNP non è altro che un documento che la banca che avrà il ruolo di mutuante richiede al notaio al fine di certificare la storia giuridica dell’immobile oggetto di compravendita.

Tale ricostruzione degli ultimi vent’anni di “vita” dell’immobile permette di ripercorrere il susseguirsi degli eventuali trasferimenti di proprietà.

Sarà inoltre cura del notaio indicare, oltre ai dati catastali e alle generalità dell’attuale proprietario, l’eventuale presenza di ipoteche, pignoramenti, servitù o vincoli urbanistici.

A cosa serve la RNP?

Da quanto abbiamo brevemente tratteggiato in precedenza, risulta chiaro che la relazione notarile preliminare è estremamente utile per “vedere” lo stato giuridico di un immobile.

Tale analisi viene naturalmente richiesta dall’istituto di credito al quale si chiede di erogare un mutuo al fine di verificare le “condizioni giuridiche” dell’immobile che fungerà da garanzia al prestito.

Non si tratta però di un documento che va soltanto a beneficio del mutuante, poiché anche il mutuatario ne trae vantaggio poiché può venire a conoscenza di diversi paricolari.

Per esempio può verificare

  • che il venditore sia il reale proprietario dell’immobile;
  • se esistono formalità pregiudizievoli come ipoteche o pignoramenti;
  • se l’immobile è sottoposto a vincoli o servitù che ne possono condizionare la commerciabilità.

In breve, la relazione notarile preliminare è un documento fondamentale per procedere al perfezionamento di una compravendita.

Chi deve occuparsene e quale documentazione serve?

Come abbiamo già detto in precedenza, è il notaio a predisporre o aggiornare la relazione notarile preliminare, su incarico della banca che deve erogare il mutuo.

Il pubblico ufficiale si occuperà dunque del controllo delle visure catastali e ipotecarie ventennali e della verifica della regolarità dei trasferimenti e della continuità delle trascrizioni.

La documentazione necessaria per questa procedura è la stessa che viene richiesta per effettuare la compravendita, ovvero:

  • documento d’identità e codice fiscale;
  • certificato di stato libero o riassunto di atto di matrimonio;
  • atto di provenienza dell’immobile;
  • perizia bancaria dell’immobile.

I documenti che comprovano identità e stato devono essere prodotti da entrambe le parti (venditore e acquirente) e anche da eventuali garanti.

Nel caso in cui il venditore abbia ereditato l’immobile oggetto della compravendita, sono necessari anche la dichiarazione di successione, il certificato di morte del de cuius ed eventuali copie autentiche degli atti di rinuncia e del verbale di pubblicazione del testamento.

Una volta raccolta ed esaminata tutta la documentazione necessaria, il notaio procederà alla redazione della relazione notarile preliminare, andando dunque a indicare nero su bianco:

  • identità e dati dei richiedenti il mutuo (o degli eventuali garanti o terzi datori di ipoteca);
  • dati dell’immobile oggetto della compravendita ed eventuali passaggi di proprietà verificatisi negli ultimi venti anni;
  • identità e dati dell’attuale proprietario e titolo col quale ha ottenuto la proprietà del bene;
  • quindi eventuali passaggi avvenuti per donazione o eredità;
  • eventuali vincoli o gravami;
  • certificazione della continuità e della regolarità delle trascrizioni negli ultimi venti anni.

Se tutte le informazioni fornite al notaio sono corrette e non emergono conflitti tra quanto dichiarato o fornito e quanto risulta dai controlli, l’istituto di credito può procedere con l’erogazione del mutuo per l’acquisto dell’immobile.

Quindi il notaio procederà a compilare la relazione notarile definitiva nella quale verrà confermata l’iscrizione ipotecaria.

Qualora invece emergano discrepanze di qualunque natura, sarà il notaio a cercare di risolvere le questioni in sospeso, con il coinvolgimento delle parti interessate.

relazione notarile preliminare per mutuo

Costi e tempistiche

Poiché si tratta di un documento fondamentale per l’erogazione del prestito e il conseguente acquisto dell’immobile, è bene non perdere tempo.

All’istituto di credito servirà ricevere la relazione notarile preliminare circa un mese prima della data fissata per il rogito, al fine di poter procedere con i propri controlli.

Considerate anche il fatto che il notaio dovrà richiedere l’accesso a registri tenuti da uffici pubblici, che hanno orari e tempistiche propri. Queste pratiche possono dunque richiedere diverso tempo, anche intere settimane.

È quindi fondamentale prepararsi per tempo e consegnare al più presto al notaio tutta la documentazione richiesta e necessaria.

Il costo di una relazione notarile preliminare dipenderà, naturalmente, dalla complessità dei controlli da portare a termine e anche dal valore del finanziamento richiesto.

È chiaro che un immobile che è stato protagonista di diversi passaggi di proprietà negli ultimi venti anni darà più lavoro di uno che ha avuto un solo proprietario.

Di solito il costo della relazione notarile preliminare è compreso in quello del mutuo, ma è sempre bene controllare e, in caso non sia così, è possibile usufruire della piattaforma di OK Notai per richiedere i preventivi desiderati.

 

Quanto qui pubblicato non può in alcun modo sostituire il parere personalizzato di un Professionista, potrebbe non essere adeguatamente aggiornato nel tempo e potrebbe comunque non essere applicabile al vostro caso. Vi invitiamo a rivolgervi ad un Notaio per l’analisi della vostra posizione e, qualora non lo facciate, il sito OkNotai non si assume alcuna responsabilità.

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