Quando si decide di avviare un’attività economica ci sono numerosi fattori da analizzare in modo approfondito, dal settore di mercato in cui si decide di immettersi alla struttura da dare alla propria impresa.
Come vedremo a breve in questo articolo, esistono fondamentalmente due macrocategorie di società, quelle di capitali e quelle di persone, all’interno delle quali si può scegliere tra alcune tipologie.
Una di queste è rappresentata dalla srls ed è su questa che concentreremo la nostra attenzione, dopo una breve introduzione generale.
Abbiamo detto che questa è la prima grande distinzione, ed è davvero molto importante. Possiamo distinguerle in prima battuta da una caratteristica fondamentale: le società di capitali, di cui fanno parte per esempio le spa e le srl, sono dotate di personalità giuridica e di autonomia patrimoniale perfetta.
Ciò significa che lo Stato italiano le considera soggetti giuridici distinti dalle persone fisiche dei loro soci, il cui patrimonio personale è quindi tutelato perché è la società, e non il singolo socio, a essere titolare dei diritti e degli obblighi che derivano dallo svolgimento dell'attività.
Per quanto riguarda invece le società di persone – come per esempio le snc e le sas –, esse comportano in genere la responsabilità illimitata e solidale dei soci, il cui patrimonio personale è sì separato da quello della società, ma può essere soggetto a rivendicazioni da parte dei creditori.
Queste due sigle identificano due tipologie “simili” di società di capitali, ovvero la società a responsabilità limitata e la società a responsabilità limitata semplificata.
La srl è disciplinata dall’articolo 2463 del Codice Civile, mentre la srls dall’articolo 2463bis.
Come abbiamo visto poco prima, dunque, entrambe godono di personalità giuridica; ciò significa che sono enti morali, ovvero soggetti di diritto dotati di autonomia patrimoniale perfetta.
Ne deriva, in generale, che eventuali debiti contratti dalla società ricadono soltanto sul patrimonio della stessa e quindi i soci non sono chiamati a rispondere in solido con i loro beni personali (a meno che non si verifichino circostanze particolari).
Vediamo brevemente quali sono le caratteristiche in comune tra la srl e la srls e quali sono invece i tratti che distinguono la srls da una “normale” società a responsabilità limitata (detta anche “ordinaria”).
Le principali caratteristiche che accomunano le due tipologie di società sono le seguenti:
Anche per quanto riguarda la gestione della società, non emergono particolari differenze tra srl ordinaria e srls; entrambe sono soggette alle spese di deposito per il bilancio annuale, a quelle per la vidimazione dei libri sociali e alle tasse di concessione governativa per questi ultimi.
Sia srl ordinaria sia srls devono essere dotate di PEC e vanno incontro alle medesime spese e procedure per quanto riguarda la chiusura e la cancellazione dell’impresa.
Gli aspetti per cui queste due tipologie di società di capitali si distinguono l’una dall’altra riguardano soprattutto il capitale sociale, lo statuto e alcune limitazioni che riguardano le figure dei soci.
Quindi ora vedremo nel dettaglio quali sono i parametri di una srl e di una srls.
Diamo un’occhiata alle specifiche di una srl ordinaria:
I costi che bisogna mettere in previsione per la fondazione di una srl comprendono le spese notarili, 130-150 euro circa di diritti camerali, 200 euro di imposta di registro e una marca da bollo da 16 euro ogni quattro facciate o 100 righe.
Vediamo invece ora le stesse voci applicate a una srls:
Per quanto riguarda i costi di istituzione, la srls non prevede né spese notarili né spese per i bolli; bisogna pagare soltanto i diritti camerali e l’imposta di registro, come per la srl ordinaria.
Come abbiamo brevemente delineato poco sopra, le limitazioni che coinvolgono il capitale sociale della srls non possono essere eliminate, se non tramite la conversione in srl ordinaria tramite un atto notarile.
Stessa cosa avviene per quanto riguarda lo statuto: non è possibile personalizzare nessuna delle clausole e i soci devono sottostare al modello ministeriale stabilito, a meno che non vogliano passare da una srls a una srl ordinaria, sempre tramite atto notarile.
Come siamo andanti delineando in questo articolo, il vantaggio principale della srls consiste nel basso costo di costituzione, sia per quanto riguarda il capitale sociale sia soprattutto per quanto concerne l’onorario del notaio e i bolli.
È anche vero che il tetto minimo di 1 euro per il capitale sociale può essere un particolare poco importante dal punto di vista dell’imprenditore: è ovvio che – a prescindere dal minimo di legge – una società ha bisogno di un capitale idoneo per nascere e svilupparsi.
Tuttavia la stessa cosa non vale per i costi di gestione, che, come abbiamo visto, sono gli stessi di una srl ordinaria.
Inoltre la srls – dotata di uno statuto non modificabile – non può godere della grande flessibilità che contraddistingue invece una srl ordinaria, che riguarda soprattutto la gestione societaria, le deleghe e le clausole relative al trasferimento delle quote societarie.
La srls, inoltre, ha un capitale sociale limitato a 9999,99 euro e ciò rende complicato ottenere dei finanziamenti e attrarre degli investitori (non può accedere nemmeno al crowfunding).
Dunque, se è vero che i bassi costi di costituzione rendono la srls potenzialmente interessante, prima di optare per una tale tipologia di società è opportuno avere ben chiaro in mente l’obiettivo commerciale che ci si pone.
Infatti il vantaggio iniziale deve essere analizzato alla luce dei limiti che comporta poi la struttura della srls, come per esempio l’obbligo di avere come soci solo delle persone fisiche.
È quindi importante avere le idee chiare e dunque potrebbe essere un’ottima idea quella di rivolgersi a un esperto del settore, che sappia illustrare tutti i pro e i contro di srls e srl sulla base delle intenzioni e delle possibilità dell’imprenditore.