Potremmo definire il rogito come il passaggio conclusivo della procedura di compravendita di un immobile.
Una volta presentata e accettata la proposta, infatti, e stipulato il preliminare di compravendita, giunge il momento di concretizzare l'acquisto dell'immobile tramite il rogito notarile.
È l'atto notarile che sancisce in via ufficiale e con valore legale il passaggio di proprietà di un immobile, sia esso un terreno o un fabbricato; viene in seguito depositato presso i registri della Conservatoria del luogo ove è collocato l'immobile oggetto della transazione.
Prima di procedere alla stesura del documento definitivo il notaio è chiamato a completare una serie di verifiche.
La procedura di controllo inizia dalle indagini che riguardano eventuali ipoteche pendenti sulla proprietà o altri vincoli che possono influire sull'operazione di compravendita, per poi passare a esaminare il rispetto delle norme edilizie e del catasto.
Una volta che il notaio ha terminato le sue indagini preliminari e queste hanno dato esito positivo, si può passare alla fase della stesura del rogito, che sarà costituito da un fascicolo composto da appositi fogli protocollo e dagli allegati.
Il rogito deve contenere alcuni dati fondamentali, ovvero:
Per poterlo stipulare vanno fornite ovviamente determinate informazioni e consegnati specifici documenti, tra i quali possono figurare:
Una volta conclusi in maniera positiva gli accertamenti e raccolta la documentazione necessaria, le parti si presentano dunque di fronte al notaio che, dopo essersi accertato della loro identità, procede a dare lettura ad alta voce del rogito.
Ne vengono redatte tre copie: una per il venditore, una per l'acquirente e la terza per l'archivio dello studio notarile.
Inoltre, entro e non oltre il ventottesimo giorno dalla firma, il professionista provvederà a depositarlo presso i registri della Conservatoria degli immobili a cui fa capo la zona in cui è collocato il fabbricato o il terreno rogitato.
Intanto il notaio rilascia un certificato di avvenuta stipula da utilizzare per i fini consentiti dalla legge (per esempio lo si usa per notificare all'amministratore di condominio l'avvenuto passaggio di novità e quindi l'identità del nuovo proprietario).
Ci sono diverse voci che vanno a comporre il costo di questo atto notarile, e sono voci il cui ammontare spesso muta a seconda di svariati parametri.
Cerchiamo dunque, qui di seguito, di esaminare nel dettaglio quali sono le spese relative a un rogito, ricordando che esse sono tutte a carico dell'acquirente (a meno che le parti non abbiano consensualmente stabilito di dividersi la cifra relativa all'onorario del notaio).
All'acquirente spetta anche la scelta del notaio a cui rivolgersi per il rogito.
Sono da pagare:
L'imposta di registro varia a seconda della tipologia dell'immobile ed è calcolata in base al valore catastale; è minore nel caso di acquisto di “prima casa”, naturalmente.
Quella ipotecaria e quella catastale ammontano a 50 euro per gli atti non soggetti a IVA e a 200 euro per gli atti soggetti a IVA.
Anche le imposte di bollo, di trascrizione e di voltura hanno costi fissi: si tratta di 230 euro di bollo e 90 euro di trascrizione se si tratta di atti soggetti a IVA. L'imposta di voltura ammonta a 70 euro.
L'IVA applicata all'onorario del notaio ha un'aliquota pari al 22 per cento.
Non ci sono tariffe fisse nazionali applicate all'operato degli studi notarili, quindi ogni professionista può stabilire a sua discrezione l'ammontare del proprio compenso che, per un atto di rogito, può variare anche in funzione del valore commerciale e della collocazione geografica dell'immobile.
Grazie alla piattaforma offerta dal sito OK Notai potrete ottenere dei preventivi online in tutta comodità e sicurezza, al fine di scegliere il professionista che desiderate consultare per la stipula del vostro rogito.